Una comoda web-app gratuita ti darà le risposte
I tool creati dagli intermediari finanziari per rendere più agevoli le fasi di pianificazione e di assistenza dei propri consulenti stanno assumendo un’importanza crescente; chi opera con un mandato finanziario e/o assicurativo può spesso contare su piattaforme strutturate ad hoc per il supporto necessario in tali fasi.
Tuttavia, manca spesso qualcosa di specifico – pur nella sua semplicità – che consenta di fare valutazioni con la propria clientela, circa la convenienza fiscale nell’utilizzo delle soluzioni di investimento proposte.
Nel corso della nostra pluriennale attività di docenza e di formazione con i professionisti del settore, abbiamo recepito richieste ed esigenze di questo tipo e, finalmente, possiamo mettere a disposizione di tutti un’utile web-app.
Una premessa ‘fiscale’
Com’è noto a tutti gli operatori del settore finanziario, il 1° luglio 2011 entrò in vigore il Decreto Mille Proroghe, che portò all’equiparazione del trattamento fiscale degli OICR (fondi comuni, SICAV, ETF) di diritto italiano a quella degli omologhi prodotti comunitari.
Da quella data, l’imposta sul capital gain è direttamente applicata in fase di realizzo della plusvalenza e non più in fase di maturazione, come avveniva prima dell’entrata in vigore di tale Decreto. Nella sostanza si tratta di un’aliquota pari al 26%, salvo la componente investita in Titoli Governativi o titoli equipollenti emessi da Paesi compresi nella White List, che invece è assoggettata ad un’aliquota del 12,5%.
Il TUIR prevede che i proventi ottenuti dalla vendita, così come da operazioni di switch, cioè da conversione di quote o azioni da un comparto ad un altro del medesimo OICR (prodotti del risparmio gestito), sono da considerare redditi di capitale (come le cedole delle obbligazioni o i dividendi azionari); come tali, essi non sono compensabili con le minusvalenze sofferte a seguito del disinvestimento dagli stessi prodotti finanziari, che il TUIR considera, invece, redditi diversi di natura finanziaria.
I redditi di natura finanziaria
Più precisamente, come indicato negli artt. 44 e 45 del TUIR, i redditi da capitale sono costituiti dall’ammontare degli interessi, degli utili o degli altri proventi percepiti nel periodo di imposta.
Essi sono certi nella realizzazione ed incerti nella quantità, quindi, non possono essere negativi, ma al massimo nulli.
In questa categoria rientrano:
- cedole e scarti di emissioni obbligazionarie;
- dividendi e utili derivanti da partecipazioni in società ed enti soggette ad IRES;
- interessi derivanti da depositi, conti correnti e certificati di deposito;
- proventi da OICR (questi comprendono sia cedole di fondi e SICAV che la differenza positiva tra acquisto e vendita dei medesimi strumenti);
- proventi da ETF;
- redditi da prestazioni pensionistiche (anche in forma di rendita) e derivanti dal riscatto di contratti di assicurazione sulla vita e di capitalizzazione.
I redditi diversi di natura finanziaria, che possono essere anche negativi, sono redditi incerti nell’importo e nell’esistenza che generano plusvalenze o minusvalenze a seguito dell’andamento dei mercati e dei comportamenti dei sottoscrittori.
In questa categoria rientrano:
- plusvalenze e minusvalenze da cessione a titolo oneroso di azioni e altre partecipazioni sociali, qualificate e non;
- plusvalenze e minusvalenze da cessione o rimborso di titoli obbligazionari o similari, da cessione di altri titoli e di valute estere;
- minusvalenze di OICR (Fondi comuni di investimento e Sicav) e di ETF;
- plusvalenze e minusvalenze da strumenti finanziari derivati (compresi i covered warrant);
- altri redditi diversi da quelli sopra indicati, realizzati mediante rapporti o strumenti finanziari.
Da questo quadro deriva che, in caso di investimento diretto in fondi comuni di investimento, SICAV o ETF, le operazioni di switch (sia nel caso di «famiglie di fondi» che di organismi «multicomparto») sono considerate fiscalmente rilevanti.
Invece, nel caso di switch effettuati nell’ambito di una polizza Unit Linked o di una polizza Multiramo, il sottoscrittore non è direttamente investito nell’OICR, pertanto tali operazioni non sono assimilabili a quanto appena evidenziato per fondi, SICAV, ecc… Questo può consentire di variare liberamente l’asset allocation della polizza, senza condizionamenti di tipo fiscale, ottimizzando di conseguenza i rendimenti.
Un confronto difficile senza un tool
Il beneficio fiscale sopra indicato è però di difficile rappresentazione, dato che a parità di capitale investito (sia sotto forma di premio unico che di versamenti aggiuntivi) e di sottostante finanziario (definibile nelle sue due principali connotazioni di rendimento atteso e rischio) esso sarà condizionato dai seguenti fattori:
- orizzonte temporale di investimento;
- numero di ribilanciamenti o switch previsti per annualità e percentuale attesa del portafoglio assoggetata a ribilanciamento (c.d. Turnover);
- commissione di gestione media OICR;
- commissione di gestione media della polizza Unit Linked;
- peso medio della componente investita in Titoli di Stato emessi da Paesi White List o equipollenti (che determina l’aliquota media applicata sui capital gain, compresa tra un minimo del 12,50% e un massimo del 26%).
Per un consulente potrebbe risultare complicato o poco immediato effettuare un rapido confronto, atto a stimare statisticamente l’entità di tale differenziale fiscale tra uno strumento del risparmio gestito e una soluzione di Private Insurance.
Una web-app utile e funzionale
A questo, ci ha pensato EBAF Consulting, partner di Focus Consulenza, che ha sviluppato un’apposita web-app pensata per i consulenti finanziari, assicurativi o patrimoniali e, più in generale, per ogni professionista e intermediario che tratta queste materie coi propri clienti.
Puoi trovarla a questo link: https://lnkd.in/dy23jPC.
La web-app è disponibile per tutti i possibili utenti. Ed è gratuita!
L’applicazione si basa su un significativo numero di simulazioni (metodo Montecarlo) che vengono effettuate dopo che l’utente ha impostato alcune informazioni raccolte attraverso la griglia riportata di seguito
Un esempio pratico
Per comprendere al meglio il suo utilizzo, si pensi ad un cliente con un patrimonio finanziario detenuto presso la propria banca pari a 300.000 €. Dalla profilatura MiFID e dal dialogo conseguente si evince che è disponibile ad investire 200.000 €, di cui il 50% con orizzonte temporale non superiore a 5 anni e l’altro 50% con orizzonte temporale pari a 10 anni.
Con riferimento alla parte investita a lungo termine (10 anni) occorre comprendere la convenienza o meno, da un punto di vista meramente fiscale, di utilizzare delle soluzioni di risparmio gestito (fondi, SICAV, ETF) o una polizza Unit Linked (a fondi interni o esterni) con analogo contenuto finanziario; il tutto senza considerare i vantaggi civilistici e successori delle polizze vita, che per il soddisfacimento di bisogni patrimoniali di taluni clienti può fare la differenza, a prescindere dal differenziale commissionale e/o fiscale.
Immaginando che il consulente preveda di raccomandare al cliente mediamente due operazioni di ribilanciamento (tattico e/o strategico) all’anno, che possano interessare l’intero ammontare investito nella polizza Vita, sarà sufficiente indicare i seguenti parametri nella web-app:
- Intervallo di Tempo: 10 anni.
- Rendimento annuale atteso (in %): ipotizziamo nell’esempio un 3,8% LORDO in funzione del peso della componente equity sul totale investito.
- Volatilità annua (in %): ipotizziamo 6%.
- Trascuriamo in questo frangente Asimmetria e Kurtosis (su cui dedicheremo un approfondimento ad hoc), che possono essere lasciate immutate rispetto ai dati di default.
- Commissioni UNIT Linked (commissioni di gestione prevsite nel contratto di polizza).
- Commissioni Risparmio Gestito (commissione di gestione media ponderata dei fondi che compongono l’investimento).
- Investimento iniziale: 100.000 € nell’esempio.
- Aliquota fiscale: lasciamo 26% (si potrebbe ridurre in proporzione all’importo medio che si prevede di mantenere investito in titoli governativi di paesi White List).
- Simulazioni: di default sono 50, ma si possono aumentare (nell’esempio abbiamo indicato 100).
- Ribilanciamenti per anno: 2.
- Turnover: lasciamo di default 100%.
- SIP: Systematic Investment Plan, ovvero piano di accumulo, che in questo esempio non è previsto.
- SIP-frequenza (per anno): frequenza dei versamenti del Piano di Accumulo (non previsto in questo esempio).
Una volta completato l’inserimento dei valori di interesse nella griglia (come nella figura sopra), sarà possibile cliccare sul pulsante “Esegui simulazione” e visualizzare i risultati di sintesi delle simulazioni Montecarlo (esportabili, in formato .pdf, in forma analitica cliccando sul tasto “Scarica report”).
Nel caso di specie, nelle due videate sottostanti, si evincono la distribuzione dei differenziali di rendimento tra la soluzione di Private Insurance e l’investimento in prodotti del Risparmio Gestito, al termine del periodo decennale considerato.
Un ulteriore grafico di sintesi (vedi sotto) mostra l’evoluzione del capitale investito rispettivamente nella polizza vita (linea blu) e in OICR (linea rossa), simulando uno switch ogni 6 mesi (come richiesto nella configurazione iniziale).
Le due linee sono ottenute come media dei 100 scenari simulati col “Metodo Montecarlo”, ipotizzando il riscatto della polizza alla fine del periodo considerato, con applicazione dell’imposta sul reddito di capitale realizzato nel decennio (e differita appunto al momento del riscatto della polizza).
La tabella sottostante indica il risultato medio rinveniente dalle simulazioni Montecarlo, distinguendo il capitale netto ottenuto dal riscatto della polizza da quello maturato dagli OICR, esprimendo il differenziale fiscale in termini percentuali.
Conclusioni
La comprensione della web-app diventa intuitiva con l’uso, tuttavia, qualora avessi dei dubbi o ci fossero domande più specifiche, non esitare a inoltrare le tue richieste a: info@ebaf.ch o info@focusconsulenza.com